Cina-Economia 2001

   


L'anno 2001 e` stato positivo per l'economia cinese, nonostante gli evidenti effetti negativi dovuti al rallentamento dell'economia mondiale.

Secondo dati della World Bank e delle Nazioni Unite, nel 2002 la Cina continuerà a svilupparsi a un ritmo superiore alla media dei Paesi del resto del mondo. Nel campo del miglioramento ambientale, e del progresso in campo educativo ( scuole, istituti di ricerca, industria dell'informazione e dello spettacolo ), novità positive sono accettate come estremamente probabili da parte di tutti gli osservatori internazionali.

E` previsto un tasso di crescita del Prodotto Nazionale Lordo intorno al 7%. Il governo di Pechino esprime note meno ottimistiche che negli anni precedenti, mettendo in guardia i cittadini cinesi sulle conseguenze in via di peggioramento delle esportazioni.

Il declino cronico del Giappone e la crisi dei consumi negli USA contribuiscono certamente a una maggiore cautela nella definizione delle grandezze matematiche prevedibili da Pechino.

L'entrata della Cina nel WTO ha prodotto un incremento immediato molto sensibile degli investimenti stranieri nel grande Paese asiatico ( Dati del gennaio 2002 ).

L'afflusso crescente di capitali stranieri in Cina e` attribuibile a due fattori: anzitutto, alla dimensione dei piani di sviluppo nella parte occidentale del Paese, che è la meno sviluppata ma e` anche la più ricca di risorse.

Secondariamente, alla stabilita` politica del Paese, che comincia a dimostrarsi evidente non solo per le grandi multinazionali, dotate di grandi mezzi di raccolta dell'informazione, ma anche agli occhi di un numero crescente di piccoli e medi investitori europei, che cominciano a trovare la forza di convinzione necessaria a spingersi su un mercato cosi` remoto, e reputato difficile da aggredire.

Le agevolazioni da parte del governo agli imprenditori stranieri si sono spostate dal livello fiscale a quello infrastrutturale.

Per gli investitori esteri, l'elemento più attraente e` oggi costituito dalla possibilità di raggiungere fette di mercato che in precedenza erano bloccate dalla mancanza di strade, aeroporti, fonti energetiche e risorse idriche.

Tre giganteschi progetti infrastrutturali sono in fase di realizzazione:

- la linea di gasdotti che collega l'Ovest della Cina con le regioni costiere, attualmente più sviluppate, destinata ad arricchire notevolmente le regioni povere dell'interno, finora prive di capitali sufficienti al miglioramento dell'ambiente economico e naturale ( a quest'ultimo punto va collegato anche un altro grande progetto ecologico per creare una 'cintura verde' attorno al deserto del Taklimakan, il secondo per estensione nel mondo dopo il Sahara).

- la linea di canali per la diversione a Nord delle acque dello Yangtze, che permetterà di irrigare le regioni settentrionali più aride e alleviare il peso delle stagionali inondazioni nel Sud della Cina.

- la linea ferroviaria del Qinghai, la più alta del mondo ( 4000 metri d'altezza ) che collegherà le fertili pianure cinesi con l'altopiano del Tibet-Qinghai.

Il governo di Pechino non e` riuscito in pieno a realizzare l'ambizioso obiettivo di eliminare del tutto la povertà dalla Cina per il 2001, e 30 milioni di poveri ( con redditi annui inferiori agli standard fissati dalle Nazioni Unite ) sussistono ancora in villaggi di montagna, in zone di confine e in determinate sacche urbane. 

La percentuale e` largamente inferiore alla media internazionale (2/3 % ), e fa sperare nella capacita` della Cina di liberarsi da questa piaga sociale in un futuro non lontano.

La novità più recente dell'economia cinese sta pero` nel modello di sviluppo sociale relativo alla dislocazione degli abitanti sul territorio. Il tasso di urbanizzazione della Cina e` di poco superiore al 36% (statistiche del 2000 ). Dal 1978 al 1998, per venti anni, e` stato molto lento - corrispondente allo 0,63 % annuo.

Come risultato, ancora 800 milioni di Cinesi vivono in campagna ( più del 60% della popolazione).

Nei Paesi sviluppati la popolazione residente in campagna e` del 25%. La media mondiale e` del 53%. Questo eccesso di residenti rurali e` forse il più grave problema economico e sociale della Cina.

La maggior parte dei lavoratori che diventeranno ridondanti in campagna a causa della meccanizzazione dell'agricoltura verrà trasferita in micro-città. Ma l' accentuazione del carattere industriale della miriade di 'small towns' si e` spostata dalla manifattura ai servizi e soprattutto alle imprese high-tech. Attorno a Pechino-Tianjin, Shanghai e Hong Kong, sono in fase preliminare i lavori di costruzione di tre megalopoli costiere.

Oltre alle possibilità d'investimento proficuo nell'Ovest della Cina , la nascita nei prossimi 20 anni- di sistemi industriali con un numero di cittadini doppio o forse triplo rispetto a quello della cintura industriale di Tokyo offre nuove possibilità di business per gli stranieri, che si tratta di individuare e di afferrare per tempo.


Torna all'inizio pagina

    

Il contenuto del sito cinacom.com non può essere copiato e/o scaricato